Prefazione alla seconda edizione di “Un correttore a Roma”

Non so quando mio nonno ha iniziato a scrivere il suo primo romanzo. Di certo, ricordo plichi pieni di fogli stampati e fotocopiati, che mio nonno chiedeva di leggere a un gruppo ristretto di familiari ed ex colleghi, per avere le loro critiche, e che poi inviava ad editori conosciuti e sconosciuti, senza mai ricevere risposte.

Giunse poi il giorno che decise di iniziare ad usare il computer, così da poter consegnare semplici dischetti, invece dei plichi. E poiché sono sempre stato l’informatico di casa, ovviamente toccò a me spiegare a mio nonno i rudimenti dell’uso di word e della copia dei file. Devo ammettere con rammarico che in vari anni, oltre ad aiutarlo e prenderlo in giro perché non era mai riuscito ad imparare il verso in cui infilare i floppy, non mi sono mai fermato a leggere ciò che scriveva, pur avendolo sempre a portata di mano.

Non l’ho mai fatto, fino al giorno in cui, poco dopo il suo settantacinquesimo compleanno, risultò a tutti chiaro che la testardaggine con cui aveva rifiutato per anni di vedere qualsivoglia medico, aveva portato anche lui, dopo mia nonna, a non scoprire in tempo un tumore che era ormai inoperabile. Dopo soli cinque anni, vedevamo ripetersi l’incubo, con la coscienza però, stavolta, che il tempo rimasto era poco, nonostante le ridicole parole di speranza dei medici.

Per questo decisi di dare a mio nonno un pochino di quella meritata soddisfazione che nessun editore gli aveva voluto dare. Fu una sorpresa perciò scoprire che le cose che aveva scritto non erano solo interessanti, ma anche divertenti. Scoprii lati del suo carattere e della sua weltanschauung, che nei triti rapporti familiari non dava a vedere, a parte l’ironia tagliente con cui frustava tutto e tutti, e che da lui ho ereditato.

Non avendo né il tempo né le risorse di editare e pubblicare per intero i suoi quattro libri, decidemmo insieme i brani da includere in questa raccolta. Ricordo la corsa contro il tempo (mentre, tra l’altro, scrivevo anche la mia tesi di laurea) per editare i brani scelti e trovare un editore (grazie al contatto di un mio carissimo amico, anche lui sottrattomi anni dopo da quella orribile malattia) interessato a metterci il marchio. Poi cercare delle immagini da includere (ed andare io stesso a scattare delle foto) ed impaginare il libro. Per ridurre i tempi morti, gestire anche direttamente i contatti con la tipografia al posto della casa editrice, ed infine andare di persona in tipografia a ritirare i due scatoloni e portarli trionfalmente a casa, per far vedere a mio nonno finalmente realizzato il suo desiderio. Pochi giorni dopo se ne sarebbe andato, ma è stato impagabile il suo sorriso ed i pochi scarabocchi tremanti che è riuscito ad apporre come autografi su alcune copie.

I file originali dei suoi quattro libri (due romanzi, e due di memorie) hanno poi continuato, di anno in anno, di computer in computer, ad attendere in una cartella del mio disco, mentre varie delle poche copie rimanenti di questa raccolta sono state regalate alle persone più care che pian piano la vita mi presentava. Nel frattempo, anche il mondo cambiava, e l’editoria con lui. Oggi, con l’editoria digitale ed il “self publishing”, mio nonno non avrebbe perso tanto tempo a scrivere agli editori, e magari avrebbe trovato da solo un suo discreto pubblico, realizzando autonomamente il suo desiderio. Purtroppo, lui non lo può più fare. Ma giunti quasi al decennale della sua morte, ho deciso di rendergli omaggio iniziando quel processo di editing che i suoi libri tanto hanno atteso, e che porterà finalmente alla loro pubblicazione integrale, seppure solo in formato digitale.

Ma poiché questa raccolta è già pronta, quale miglior inizio se non renderla disponibile a tutti, come e-book, gratuitamente? Prendetelo, se volete, come assaggio dei libri completi. Sul sito www.carlosisti.com pubblicherò man mano gli aggiornamenti della mia impresa e qualche altro brano per stuzzicare l’appetito, perciò ogni tanto dateci un’occhiata, o iscrivetevi alla newsletter.

Avrete capito che ho deciso di non tediarvi raccontandovi chi era Carlo Sisti, cosa avesse fatto, etc. D’altronde, chi meglio di lui ve lo può dire? Lascio perciò a lui la parola. Buona lettura.

Cesare Bianchi

Roma, luglio 2013

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